PUBBLICAZIONI
FUORI COLLANA
UN VECCHIO PALCO a cura di Gioacchino Grasso pubblicato nel 2010 |
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Il prefatore ha davanti a sé tre soluzioni: salutare e ringraziare con parole di circostanza, commentare, riassumere, aggiungere quanto l'Autore ha scritto, oppure (ed è quello che farò) accennare a un argomento collaterale.
La ricerca storica si basa su un esame accurato delle fonti e successivamente della bibliografia specifica, che proprio nel campo degli studi di storia locale non sempre si allontana dalla ripetizione di leggende o comunque di dati non sufficientemente verificati. Per questo motivo la tradizione degli studi di storia locale, che nell'Ottocento è stata incarnata da eccellenti figure di ricercatori non professionisti, non hanno trovato facilità di ingresso nell'alveo della ricerca accademica, essenzialmente per carenza di metodo. Le sezioni di storia locale ( o come vengono anche definite “storia patria”) delle Biblioteche possono certificare che a una abbondante produzione bibliografica (spesso sparpagliata in una miriade di riviste e cataloghi) non corrisponde sempre una ricerca condotta con rigore e metodo, cosicché capita che di fronte a un argomento che può sembrare a prima vista documentato, in realtà ci si muove ancora su un terreno di facili supposizioni e di illusioni municipalistiche.
Questa piccola raccolta di studi sull'Ottocento musicale Goriziano, messa assieme da Gioacchino Grasso (che da molti anni è impegnato a riscrivere, o meglio a scrivere, la storia musicale di Gorizia), è indicativa della metodologia che in questo campo deve essere seguita.
Messe da parte le facili rimasticature, l'unica via da percorrere è quella lunga, ma densa di risultati, della lettura attenta della stampa dell'epoca. Le note che chiudono i nove capitoli, infatti, contengono sempre il riferimento ai numerosi giornali goriziani dell'Ottocento (tutti conservati nella Biblioteca Statale Isontina) che, allora come oggi riservavano alla cronaca culturale, e alla musica in particolare, una buona attenzione. Le notizie giornalistiche vanno vagliate ed è a questo punto che entra in gioco la ricerca bibliografica e archivistica che può offrire e la conferma e e altri stimoli all'indagine.
Le microstorie raccontate da Gioacchino Grasso rappresentano la punta di un mondo – l'Ottocento - ancora sconosciuto nelle sue molteplici diramazioni, non sufficientemente indagato dal lato storico, forse anche per non aver colto la ricchezza della documentazione emerografica a confronto con quella bibliografica e soprattutto archivistica (quest'ultima per le vicende statuali di Gorizia in gran parte conservata o a Vienna o a Graz), dato che il secolo XIX per Gorizia va considerato come secolo fondante definitivamente abbattuto dalla valanga della Grande Guerra, dopo la quale Gorizia ha avuto solo anime prese in prestito.
Marco Menato - direttore della Biblioteca Statale Isontina - Gorizia