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FUORI COLLANA
Prestigiose presenze musicali a Gorizia di Gioacchino Grasso |
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Questa pubblicazione, frutto di lunghe e attente ricerche, vuole accompagnare sul sentiero della concertistica strumentale gli appassionati e pazienti lettori, proponendo loro i momenti più significativi ed esaltanti di un'attività musicale che, fatalmente legata alle alterne vicende della città, del teatro e di sodalizi cittadini, risulta, particolarmente in taluni periodi, essere stata durante il secolo scorso di un livello elevato e di una intensità quasi insospettata.
Il notevole arco di tempo preso in considerazione ha imposto, data la sua ampiezza, un criterio di selezione che per logica di economia ha comportato inevitabili esclusioni non senza qualche perplessità.
La scelta, indipendentemente dall'ente promotore delle manifestazioni o dal luogo in cui esse hanno avuto svolgimento, è stata operata tenendo presenti tre parametri: la celebrità o, quanto meno, la rinomanza dei concertisti, la scuola di formazione dei medesimi e la rappresentatività relativa ai singoli strumenti o alle varie compagini strumentali. Da un lato è risultata una galleria ricca di personaggi di varia natura e di diversa estrazione, dall'altro è emerso chiaramente come anche in questa città è stato coltivato l'amore per l'arte musicale e, nella fattispecie, per la musica strumentale, virtuosistica e non, mediante l'apporto di artisti di fama che con le loro interpretazioni del repertorio solistico e cameristico non solo hanno consentito la divulgazione di molte composizioni e la conoscenza dei diversi stili, ma hanno anche favorito in modo determinante l'affinarsi del gusto dei fruitori. Ovviamente tale apporto si è felicemente inserito nel corso dei decenni in una lunga serie di concerti di routine, di cui qui non si fa cenno, esulando tale materia dall'intendimento del presente lavoro. E ciò assume maggiore rilevanza se si tiene conto che nell'Ottocento la musica strumentale generalmente è piuttosto negletta per il prevalere del teatro musicale.
Per quanto concerne gli ambienti in cui si sono effettuati i concerti di cui tratteremo, citiamo per primo il Teatro Sociale di Gorizia (sia come luogo espressamente deputato ad ospitare manifestazioni musicali, sia per il notevole numero degli spettacoli che vi si sono tenuti), al quale vanno aggiunti la Sala della Scuola di Musica, il Casino Concordia, la Palestra Ginnastica, il Casino di cura climatica, la Sala delle Tre Corone, nonché l'aristocratica dimora della contessa Matilde Coronini e il palazzo Strassoldo che ospitò i Borboni in esilio a Gorizia.
Al termine di questa fatica è doveroso porgere un vivo ringraziamento per la preziosa collaborazione alla Biblioteca Statale, alla Biblioteca dei Musei Provinciali e all'Archivio di Stato di Gorizia, al Civico Museo teatrale C. Schmidl di Trieste, all'Ufficio Ricerca Fondi Musicali di Milano, alla Biblioteca Musicale A. Della Corte e alla Biblioteca del Conservatorio di Musica G. Verdi di Torino, alla Biblioteca Comunale - Sezione Musicale (V. Joppi) di Udine, alla Staatsbibliothek - Musikabteilung di Berlino, alla Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna, alla Slovenska Ljudska Knjiznica Damirja Feigla, nonché alle Biblioteche: Benincasa di Ancona, Queriniana di Brescia, Comunale Federiciana di Fano, Comunale Reno di Genova, Comunale di lesi, Civica di Padova, Universitaria di Torino e Civica Hortis di Trieste.
Inoltre la nostra gratitudine va al direttore d'orchestra maestro Francesco Mander che ne ha dettato la prefazione, al maestro Giampiero Tintori, già direttore del Museo teatrale Alla Scala, a Manlio Cecovini, presidente del Consiglio Direttivo dell'Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Ducumentazione, ad Antonio Bisiach, a Ludovico Mishou, ad Alba Noella Picotti, a Peter Sadofsky e a Roberto Scomerzi.Gorizia, dicembre 1997
Gioacchino Grasso