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I versi raccolti in questo volume qualificano con sicurezza Alberto Princis come una delle voci più interessanti e complesse della giovane poesia goriziana e isontina. I temi sviluppati sono quelli di una esistenzialità problematica, in bilico fra slanci di vitalità e amare sospensioni introspettive, analitiche e contemplative.

La parola è assunta come bussola nella girandola dei sentimenti e delle pulsioni ed è vista come l'unico tenue filo con cui ricucire gli strappi della coscienza, turbata dalle sue contraddizioni, nonché come graffito in cui la realtà degli uomini e delle cose riesce momentaneamente a fissarsi, prima di essere inghiottita "in un naufragio / già compiuto". Con l'aggiunta di alcune increspature protestatarie o di rattenuta ribellione, le polarità tra inettitudine e coinvolgimento, autenticità e falsificazione offrono echi dal blando sapore michelstaedteriano e suggeriscono sotterranei vincoli con la linea della letteratura triestina e giuliana dello scavo interiore e del tormento.

Alberto Princis è nato a Gorizia nel 1959. Si è laureato in lettere e filosofia al DAMS di Bologna. Ha pubblicato due libri di poesia: Le orme e i cancelli (1985) e L'amore opaco (1989) per le edizioni Braitan di Cormòns.

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pagine composte da studioimaginis di Trieste