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In questa raccolta di liriche in dialetto «bisiàc» Silvio Domini, poeta estremamente visivo (dalle visioni nitide e caste, quasi magiche), ha ricostruito una tradizione di vita e di espressività locale riproponendola nelle caratterizzazioni più vitali e profonde, attraverso l'assorbimento di una realtà antica richiamata con processo letteratissimo, in un linguaggio aspro, aguzzo, scoglioso, in cui ha trasferito con sicurezza il peso della sua cultura e quell'impegno di verità umana che contraddistingue insieme la sua personalità e la sua opera.

Silvio Domini è nato nel 1922 a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia, dove vive e opera. Ha dedicato gran parte della sua vita all' insegnamento, coltivando insieme con passione la musica e la pittura. È coautore di un monumentale Vocabolario fraseologico del dialetto «bisiàc» (Bologna, Cappelli, 1985); e ha pubblicato le seguenti raccolte di liriche nel dialetto della sua terra: 'Na veta curta (Udine, "Il Punto", 1973); Verdo sul tal (Cittadella di Padova, Rebellato, 1976); Mazidi e sogni (Ravenna, Longo, 1978); Lucamara (ivi, 1985) e Per Biagio Marin (ivi, 1987).

 

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