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NARRATIVA
Deserto verde di Rinaldo Derossi |
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In questa raccolta o, piuttosto, florilegio di elzeviri, già comparsi nel "Piccolo" di Trieste, Rinaldo Derossi ha affrontato alcuni motivi a lui particolarmente cari: la sua lunga amicizia, insieme umana e culturale, con Virgilio Giotti e il suo sodalizio ideale con l'alpinista e "scrittore di montagna" (ma non soltanto "di montagna") Julius Kugy, di cui è stato attento e fedele traduttore; il suo profondo amore per il Carso, indicato con un efficace ossimoro ("deserto verde") e puntualmente colto nel suo paesaggio, nei suoi misteri sotterranei e nella sua affascinante mitologia; e il suo pluriennale insegnamento a Muggia, che gli ha offerto l'occasione di avvicinare e conoscere il mondo dei ragazzi; per tacere di alcune finissime "variazioni" triestine. Ne è scaturito un libro di memoria, di osservazione e di fantasia, in cui si uniscono una sensibile vocazione rievocativa, descrittiva e rappresentativa e una genuina attitudine artistica, evidente soprattutto nella scrittura.
Una scrittura elegante e aristocratica e insieme cordiale e amabilmente conversatoria, ariosa e colorita, e costantemente dotata di una sua avvincente, indefinibile magia. Bruno Maler Rinaldo Derossi è stato per molti anni insegnante di scuola media, svolgendo parallelamente (ciò che ancora fa) attività giornalistica e pubblicistica, in particolare nel campo delle mostre d'arte. Ha tradotto anche, cosa cui tiene molto, alcuni autori della letteratura cosiddetta "alpinistica", tra i quali, dal tedesco, Julius Kugy ("Dal tempo passato", in collaborazione con ErvinoPocar, e "Anton Oitzinger, vita di una guida alpina"), e, dall'inglese. Gilbert e Churchill ("Le montagne dolomitiche").