PUBBLICAZIONI NARRATIVA

Garofani Alpestri

di Giani Stuparich
a cura di Sandra Arosio

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GAROFANI ALPESTRIPer noi tre figli, Stuparich fu non solo Padre, ma Maestro, Amico, Confessore, Consigliere. Quando ci lasciò rimanemmo come si ci avessero portato via con violenza una parte di noi; tanto era riuscito a farsi amare.
Pur avendo un grande rispetto, che poteva forse tenerci un po' a distanza, quando eravamo in difficoltà o avevamo piccoli o grandi problemi, sapevamo di poter contare sul suo appoggio. Ci bastava avere dentro la certezza della massima comprensione.
Detto questo, vorrei confessare che molto tardi incominciai ad apprezzare mio padre come scrittore. Durante una vacanza in montagna, io e mia sorella scoprimmo il valore del romanzo Ritorneranno (1941); e ci commuovemmo molto. Ricordo che - per quella lettura - io, pur refrattaria al pianto, versai più di una lacrima.
Quando Stuparich cominciò a pubblicare sulla "Stampa" i suoi articoli, ero ancora una ragazzina. La scoperta degli elzeviri (e quindi anche di tutte le pagine che mio padre andava scrivendo) avvenne molto più tardi.
Per un forse ingiustificabile pudore, fino dall'adolescenza, mi metteva a disagio leggere i racconti e le novelle paterne, che invece mia nonna diligentemente raccoglieva, aiutata da una mia carissima condiscepola, Augusta D'Accinni, lettrice di "Stampa" e "Tempo".
Sandra ArosioAl Liceo ebbi mio padre come professore d'italiano e più ancora fu per me imbarazzante occuparmi dei suoi articoli. Però, arrivata a Roma, all'Università, tutto cambiò: incominciai a leggere attentamente quello che potevo ricevere da Trieste e a comprare giornali e libri, che nel frattempo mio padre componeva.
Non so con quale criterio il romanziere Stuparich abbia raccolto in volume i suoi elzeviri. È noto che chi scrive, giudica ben differentemente dal pubblico lettore le proprie "cose"!
Non sapremo mai quante pagine Stuparich buttò nel cestino...

Arriva ora dalla Liguria una donna intelligente e colta, davvero capace, che riesce in questa Antologia a raccogliere tutti i brevi scritti migliori di un Autore piuttosto elitario e non tanto facile come potrebbe sembrare al primo contatto. Sandra Arosio merita la riconoscenza di tutti noi lettori, comunque coinvolti nell'avventura umana e letteraria di Stuparich.

Giovanna Stuparich Criscione

GIANI STUPARICH

Giani StuparichDopo una giovinezza dedicata a studi intensi e appassionati, che, condotti presso le Università di Praga e di Firenze, gli fornirono una mentalità aperta e cosmopolita, la vita di Giani Stuparich (1891-1961) fu segnata dalla prima guerra mondiale, cui partecipò come volontario nell'esercito italiano: la morte del fratello Carlo e dell'amico fraterno Scipio Slataper, l'angoscia del sopravvissuto, che vive la sua condizione come un'irredimibile colpa, e la lunga prigionia accentuarono i tratti di un carattere riservatissimo e austero, incline alla meditazione e alla riflessione critica, sempre attento agli accadimenti contemporanei, arricchirono la sua rigorosa e coerente moralità e permearono la sua sensibilità di una nota di rimpianto e di malinconia.

Alla professione di docente liceale, vero Maestro per generazioni di triestini, affiancò un'intensa attività di scrittore, spaziando dalla saggistica storico - politica (La nazione czeca, 1915, nv. ed. ampliata, 1922) alla critica letteraria (Scipio Slataper, 1922, oltre alla cura delle pubblicazioni di tutti gli scritti del fratello e dell'amico), dalla poesia (Poesie, 1944-1947, 1955) alle pagine autobiografiche (Colloqui con mio fratello, 1925; Guerra del '15, 1931; Trieste nei miei ricordi, 1948; Ricordi istriani, 1964) e trovando nella narrativa la sua vena più autentica, con un'ampia produzione di novelle (tra cui Racconti, 1925, Stagioni alla fontana, 1942, L'isola, 1942; Ginestre, 1946; Il giudizio di Paride e altri racconti, 1950; Sequenze per Trieste, 1969) e due romanzi (Ritorneranno, 1941; Simone, 1953).
A ciò si deve aggiungere una lunga e assidua collaborazione a "La Stampa" (1932-1955) e "Il Tempo" (1954-1961), che si articola in parecchie centinaia di elzeviri, solo in parte riproposti dall'autore in altra sede.



Sandra Arosio, docente di Letteratura italiana nelle scuole superiori, ha pubblicato numerosi saggi su autori italiani del Novecento, quali Beppe Fenoglio, Maria Messina, Corrado Alvaro, Umberto Saba, Salvatore Satta. Ai triestini ha dedicato il volume Scrittori di frontiera, Scipio Slataper, Giani e Carlo Stuparich, Milano, Guerini e Associati, 1996.

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