PUBBLICAZIONI SAGGISTICA

ENRICO MOROVICH
E
IL SURREALISMO IN ITALIA

a cura di Edda Serra

edito nel 2003

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ENRICO MOROVICHUna pubblicazione dell'Istituto Giuliano di Storia, Cultura e Documentazione, Ascensori invisibili e altri racconti nella "Bibliotechina del curioso" curata da Tino Sangiglio e il proposito della sua presentazione, il bisogno quindi di approfondire il discorso e di definire le coordinate di valutazione e lo stesso concetto di surrealismo è stato il punto di partenza da cui è maturato nel dicembre 2002 il convegno su Enrico Morovich ed il surrealismo in Italia. Pubblicazione e convegno sono nell'ordine dei programmi dell'Istituto impegnato nella valorizzazione della cultura giuliana ed onta delle riduzioni della storia: realtà che qualcuno poco informato tende a negare.
Di Enrico Morovich, l'autore fiumano che aveva finito la sua esistenza affacciato al mare della Liguria, l'Istituto Giuliano aveva ripreso il discorso nel «Banco di Lettura», la rivista dell'Istituto diretta da Tino Sangiglio e Mariuccia Coretti, con un bell'intervento di Francesco De Nicola, mentre in concomitanza a Trieste si allestiva e per mesi restava aperta al pubblico la ricca rassegna «Da De Chirico a Leonor Fini. Pittura fantastica in Enrico MorovichItalia» curata da Vittorio Sgarbi e promossa dal Museo Civico Revoltella, rivelandone la complessità composita della matrice, segno di interesse per una problematica già ben presente nella storia dell'arte e nella critica d'arte ma evidentemente in misura non esaustiva. Nel presentare gli atti del Convegno su Morovich e il surrealismo letterario in Italia l'Istituto Giuliano richiama l'attenzione sulla statura di Enrico Morovich, sulla relazione della sua scrittura e del suo mondo con la letteratura italiana affine e con il surrealismo europeo, provando fra l'altro che il tema che pareva defilato rispetto alla più grande e familiare problematica critica italiana, così defilato non era. Il convegno di Trieste ha reso possibile un confronto ed una sintesi lungo due linee di ricerca, quella degli studiosi che da tempo si sono occupati di Enrico Morovich, ricordando che il suo dialogo con la cultura nazionale è stato fitto, senza dimenticare il naturale suo rapporto con la cultura ungherese, e quello dei critici impegnati a collocare la sua scrittura entro il fenomeno surrealista in Italia. Tra i primi sono Bruno Rombi che sulla scorta di documenti inediti evidenzia con rigore di metodo la presenza di Fiume e dintorni nell'universo dello scrittore; Stefano Verdino con l'ampia analisi dell'impegno civile; Giorgio Baroni che ne delinea la ricezione nelle riviste nazionali del ventennio; Anna Bellio con l'approfondimento originale dell'uso dei nomi propri nelle diverse situazioni narrative. Dell'altra schiera è Luigi Fontanella, cui si deve la prima definizione di quadro del fenomeno surrealista letterario in Italia (1938) e qui pone in copertura le premesse teoriche e metodologiche; professoressa Edda Serraseguite da Plinio Perilli che allarga i riferimenti all'Europa alle altre arti e chiude il discorso. Suggestivo e ricco è il quadro italiano, come dimostrano Francesco De Nicola, allineando a Morovich Anna Maria Ortese e Italo Calvino; Fabio Russo con il confronto con Dino Buzzati; e Cristina Benussi nell'ambito triestino con Anita Pittoni e Stelio Mattioni. Tra le relazioni è stata inserito a parte, il contributo omaggio di Irene Visentini relativo ad un momento non surrealista dello scrittore. Tra i risultati del convegno c'è dunque il superamento della diffidenza della critica letteraria nei confronti del surrealismo come scelta di linguaggio e l'approfondimento documentato del discorso italiano nell'ambito che era stato mitteleuropeo e passa attraverso due regimi; nelle realtà di un mare, due città, due porti. Tra i risultati l'apertura di nuove prospettive di indagine, in ambito fiumano, nell'ambito Triestino e in quello nazionale, e la presentazione di materiali preziosi inediti. Il volume degli atti si fregia di alcuni disegni dello scrittore, provenienti dall'Archivio moroviciano di Bruno Rombi in Genova. Lo ringraziamo.
La gratitudine dell'Istituto Giuliano va ancora all'Autorità Portuale che ha sostenuto l'impresa, alla Direzione del Museo Revoltella e al Comune di Trieste per l'ospitalità e il patrocinio.

Edda Serra

ghirigoro

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