Istituto
Giuliano
di Storia, Cultura e Documentazione
Trieste – via Trento
15 / Gorizia – via Oberdan, 24/6e
Tel. 040 364808 (16.30 -18.30) - Fax 040 3482225
email: segreteria@istitutogiuliano.it
organizzazione: Dario Padovani 347 2614147 (18.00 – 20.00)
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progetto di approfondimento per vivere la Venezia Giulia nei suoi poeti, compositori, nella sua storia, arte e nei suoi valori, attraverso visite e conoscenze dirette.
ore 09.30 – Partenza da Trieste
ore
10.30 - Gorizia - Palazzo Lantieri
· Concerto del Trio «Lumen Harmonicum»
Suoneranno divertimenti di Giuseppe Cervellini
1° Violino Roberta Nitta, 2° Violino Marco Favento, Violoncello Massimo Favento - Organizzazione Stefano Bianchi;
· Visita del «Palazzo» - guidati dalla contessa Clementina;
ore 12.30 - Turriaco
· Pranzo in ristorante caratteristico
· Intrattenimento «INTERMEZZO BISIAC»
ore 15.00 - S.Canzian d’Isonzo
· ANTIQUARIUM CANTIANENSE, RESTI ROMANI E PALEOCRISTIANI- Visita guidata da Gabriella Brumat;
ore 16.30 – conclusione e rientro
N.B.
possibile intrattenimento anche durante i trasferimenti in autobus.
L’invito è aperto anche ai non soci, amici e conoscenti.
Quota individuale: 40€. Alla prenotazione verranno anticipati 20€ che dovranno pervenire all’indirizzo dell’intestatario Istituto entro le ore 18.30 del 1°ottobre; per coloro che abitano fuori Trieste, accordi particolari possono essere presi telefonicamente. L’attività avrà luogo al solo raggiungimento minimo di 40 partecipanti; per mancato raggiungimento del quorum gli anticipi verranno restituiti. I trasferimenti da e per i luoghi in programma avvengono esclusivamente in un autobus privato. Gli ospiti potranno essere prelevati a Trieste, Monfalcone e Gorizia e successivamente verranno riportati nei rispettivi luoghi di partenza.
Ritrovo a Trieste, in piazza Oberdan – fronte palazzo Regione, ore 9.15. Partenza da Monfalcone – via Rosselli/piazza Unità – fermata pubblica bus, ore 10.00. Per gli ospiti goriziani il ritrovo è presso il palazzo Lantieri - Piazza S. Antonio, 6 - alle ore 10.15. Rientro nei rispettivi luoghi di partenza: Monfalcone ore 17.00, Gorizia ore 17.30, Trieste massimo alle ore 18.00.
IL TRIO DI «LUMEN HARMONICUM»
Roberta Nitta, violino; Marco Favento, violino; Massimo Favento, violoncello;
Costituito dai triestini Marco e Massimo Favento (rispettivamente violino e violoncello) e dalla napoletana Roberta Nitta (violinista dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste), il Trio Lumen Harmonicum, fin dalla sua istituzione, ha indirizzato la propria attività alla riscoperta e alla valorizzazione di repertori cameristici poco frequentati nei grandi circuiti concertistici, ma che hanno viceversa goduto di grandi fortune dal Settecento al ventesimo secolo. Con dedizione ed entusiasmo si è dedicato alla lettura di partiture note e meno note, al fine di esaltarne le potenzialità stilistiche, anche attraverso il ricollocamento nel loro contesto originario. Significative in questo senso le esecuzioni di programmi ‘tematici’ e quelle realizzate in salotti, ville e giardini.
TRII PER ARCHI DI GIUSEPPE CERVELLINI
Il concerto presenta alcuni dei trii per archi di Giuseppe Cervellini, conservati manoscritti presso il Fondo Musicale del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste. Nato a Ceneda nel 1745 e morto a Cividale del Friuli nel 1824, attivo a Trieste dal 1805 al 1823, contemporaneo di Haydn, Mozart e Beethoven, con i grandi classici Cervellini condivide quel linguaggio musicale che la prima generazione romantica additerà per l’appunto come classico. Un’elegante freschezza inventiva caratterizza la dimensione ‘galante’ e salottiera di queste pagine, che saranno eseguite nell’affascinante cornice di Palazzo Lantieri dal complesso che le ha recentemente riportate alla luce.
PALAZZO LANTIERI A GORIZIA
Nel cuore di Gorizia, che ha da poco celebrato i suoi mille anni di storia, c’è Palazzo Lantieri. Nobile dimora, le cui origini risalgono al 1300, ha ospitato viaggiatori illustri - regnanti, papi, poeti e scrittori di fama immortale - ed è custode di preziose testimonianze storiche e artistiche. Il Palazzo si sviluppa intorno ad una corte interna e sul retro si apre su un grande ed incantato giardino, pieno di rose e di poesia. I saloni ed i salotti della dimora si susseguono tracciando un itinerario ricco di fascino ed eleganza, tra mobili antichi e preziosi dipinti, mentre dalle grandi finestre salgono i profumi e la quiete del giardino. Anche le stanze degli ospiti si affacciano sul giardino e ne ricevono luminosità e grande pace, in un’atmosfera rilassata e fuori dal tempo.
S.CANZIAN D’ISONZO
Le origini di San Canzian d’Isonzo risalgono all’II secolo a. C. e sono legate alla fondazione di Aquileia. Allora il territorio era coperto da foreste e l’unico collegamento era costituito dalla Via Gemina, lungo la quale si sviluppò una San Canzian d’Isonzo vasta zona sepolcrale, una delle più importanti dell’Aquileia Cristiana. Il documento più antico in cui compare il sito è un attestato dell’810, dove è indicato come “Vico Sanctorum Cantianorum”. Come buona parte del territorio circostante, San Canzian dovette subire le scorrerie degli Unni, dei Longobardi e degli Ungari nel V, VI e IX secolo. In seguito divenne possedimento dei Patriarchi di Aquileia fino al 1420, allorchè passò sotto il dominio della “Serenissima” fino al 1797, quando tutti i territori della Repubblica di Venezia passarono all’Austria che ne mantenne la giurisdizione fino al 1915. Il comune del quale fanno parte anche i centri abitati di Begliano, Pieris e Isola Morosini, appartenne alla Provincia di Trieste fino al 1947, e durante la lotta di liberazione partigiana diede un contributo particolarmente significativo.
CHIESA DEI SANTI CANZIO, CANZIANO E CANZIANILLA
ANTIQUARIUM CANTIANENSE
In un'auletta di forma neoclassica a fianco della chiesa parrocchiale è stato creato l'Antiquarium Cantianense nel quale sono custoditi i reperti dell'epoca romana e paleocristiana ritrovati in loco. Tali reperti vennero alla luce durante successive campagne di scavo condotte dal 1963 al 1967 che portarono all'individuazione a nord della Pieve di una grande basilica di mt. 16 x 32, rettangolare e senza abside, simile ad altri esempi basilicali presenti nell'area adriatica. Ampi lacerti dell'originario mosaico pavimentale presentano un disegno a "chele", cioè di foglie stilizzate come le chele di un granchio, che riportano ancora ai temi classici della tradizione cristiana, presenti anche nei mosaici di Aquileia e Grado. Ancora sotto questo strato è stato trovato un mosaico più antico, simile a quello di S.Proto, che attesta la presenza di un sacello già nel IV secolo. La scoperta più rilevante riguarda però il rinvenimento di cinque tombe, coperte con pregevoli lastre di marmo: in quella centrale, posta sull'asse dell'aula in corrispondenza dell'altare, sono venute alla luce le tre spoglie dei martiri Cantiani. Nel piccolo museo sono custoditi vari reperti musivi, una statua togata di età augustea, una testa virile tetrarchica (fine III secolo), un'iscrizione in marmo che indicava la tomba di S. Proto, iscrizioni (tra cui quella del mercante Sulcanius, II secolo) e altri piccoli oggetti quali lucerne, monete, frammenti di affreschi. All'esterno, nel prato a nord della chiesa parrocchiale, un semplice altare in pietra ricorda il luogo della sepoltura dei tre martiri, mentre le lastre di marmo sulle quali i corpi vennero adagiati, sono state trasferite all'interno della chiesa.
GRUPPO COSTUMI TRADIZIONALI BISIACHI
Nato in seno al Circolo Culturale e Ricreativo "Brandl" di Turriaco, da qualche anno opera come Gruppo autonomo per promuovere la conoscenza del dialetto e della cultura bisiaca, sia in Italia che all'estero, tramite il costume ricostruito sulla scorta di documenti e pezzi autentici, recite e canti in dialetto, pubblicazioni, gadget tipici (la pupa bisiaca di stoffa e la traversa con il logo del Gruppo).