PUBBLICAZIONI FUORI COLLANA

Nobiltà Goriziana & Musica

di Gioacchino Grasso
pubblicato nell'anno 2003

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NOBILTA' GORIZIANA & MUSICAÉ noto che le Arti, e in particolare la Musica, hanno goduto di una posizione di privilegio presso le famiglie blasonate e che il loro munifico e generoso mecenatismo ha giovato non poco a farle fiorire; anche a Gorizia infatti molti personaggi appartenenti al ceto aristocratico si sono distinti in tal senso.
Nel campo musicale, a parte coloro, tutt'altro che pochi, i quali sono stati attenti e appassionati fruitori (a chi non è dato il dono della musica è aperto tuttavia il dono di nutrirsi della musica), non sono mancati quelli che hanno coltivato la loro passione per questa arte, diventando dei buoni dilettanti, se non addirittura degli amateurs molto interessati, oppure eccellendo quali compositori, concertisti o cantanti nei loro salotti durante i trattenimenti musicali riservati ovviamente ad una cerchia di persone piuttosto ristretta.Tra costoro poi vanno segnalati quelli che, prestando il loro apporto artistico per lo più per diletto o per scopi filantropici, hanno dato prova, esibendosi nei circoli privati o in altre sedi nel corso di manifestazioni pubbliche, di eseguire musica con una competenza tutt'altro che dilettantesca e di raggiungere non raramente livelli artistici tali da non temere il confronto con i professionisti. Anzi la loro cultura, preparazione tecnica, musicalità suscitano talora in questi ultimi perfino gelosie o invidie.
Per quanto riguarda l'Ottocento, in cui erano diffusi la pratica e il piacere della musica, è risaputo che fu un secolo ricco di esponenti dell'aristocrazia che si sono rivelati dilettanti eccezionali. A comprova di ciò ci limitiamo a citare alcuni tra i tanti nomi: Federico II di Prussia, Aleksandr Borodin, Tommaso Albinoni. In particolare ricordiamo il conte Pompeo Belgioioso, autore di romanze, ma anche dotato di una notevole voce di basso, il quale nel 1842 fu richiesto espressamente dall'amico Gioacchino Rossini per l'esecuzione del suo Stabat Mater all'Archiginnasio di Bologna sotto la direzione di Gaetano Donizetti, accanto a interpreti del calibro di Giara Novello e Nikolas Ivanov.GIOACCHINO GRASSO
Orbene con il presente lavoro ci siamo prefìssi lo scopo di far emergere da un ingiusto silenzio, ormai più che secolare, i nomi di quei personaggi appartenenti all'aristocrazia goriziana i quali ebbero un contatto più diretto con quell'Arte che ha la magìa di rivelare ai cuori quel che nessuna scienza può rivelare alle menti. E ciò nella speranza che questo modesto lavoro valga ad aprire una finestra sulla vita della società goriziana in cui la musica ha svolto un ruolo non irrilevante.
Scorrendo le pagine che seguono, il lettore si inoltrerà in una sorta di galleria dalle cui pareti pendono dei medaglioni: sono i profili di nobildonne e nobiluomini la cui gorizianità non è legata soltanto al luogo che ha dato ad essi i natali, ma anche alla loro più o meno prolungata residenza a Gorizia o alla origine della loro famiglia.
Forniti di particolari doti, essi ebbero il merito di essersi dedicati all'Arte divina con grande interesse ed ammirevole costanza e di aver Tatto musica' a un tale livello che la qualifica di «nobile dilettante» comunemente, e forse sbrigativamente, loro attribuita, non può essere intesa che nell'accezione più alta e più nobile ed è perciò che questi personaggi sono degni di essere riscoperti.
Tuttavia per ragioni di completezza non possiamo esimerci dal premettere la presentazione, sia pure a volo d'uccello (anche perché l'argomento non è rimasto del tutto inesplorato), di alcune iniziative di carattere musicale patrocinate dai nobili goriziani per mettere in evidenza il mecenatismo musicale dell'aristocrazia locale attraverso i secoli.

Gioacchino Grasso

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