PUBBLICAZIONI POESIA

Falische

di Graziella Semacchi Gliubich

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FALISCHE"Quali delicate filigrane, Falische palesa in controluce tracce appena riconoscibili e compiutamente interiorizzate dei maestri novecenteschi Saba e Giotti: si badi bene comunque che abbiamo di fronte una filiazione ideale; non si tratta di stretta dipendenza, nè tanto meno di imitazione. Questi rimbalzi di affinità sono invece l'ulteriore e conclusiva prova di come il respiro della poesia di Graziella Semacchi Gliubich s'espanda concorde con quello di Trieste e di come la sua parola risponda con moderne modulazioni e in controcanto alla più elevata tradizione letteraria triestina".

Graziella Semacchi Gliubich è nata a Trieste, città nella quale vive e lavora. Ha pubblicato tre libri di poesie in dialetto: "La girandola de le done" (ed. "Svevo, Ts.,1981), "Aghi de pomola" (ed. B&Mm, Ts.,1989), "Falische" (ed. Ist.Giuliano Graziella Semacchi Gliubichdi storia, cultura e documentazione, Ts.,1999), una silloge nel volume "Calliope cara...", raccolta di liriche a più voci, (ed. Lint, Ts.,1999) e il libro di ricette in dialetto "Ciacole fra le pignate" (ed. Danubio, Ts., 1993). Pubblicista, ha collaborato con la locale emittente della RAI con testi storici, è titolare della pagina culturale del settimanale "Vita Nuova", per il quale ha curato l'antologia "La nostra gente racconta" (ed. B&Mm, Ts.,1989). Ha ricevuto numerosi premi per la poesia, la prosa e i radiodrammi. Una sua commedia in dialetto triestino, "Iera un venerdì 17...", è stata più volte rappresentata. Nel 2000 è risultata vincitrice per la poesia in lingua italiana al concorso letterario Leone di Muggia. È in corso di stampa, per la Editrice Ibiskos di Empoli, un volume con poesie in lingua italiana e in dialetto.


da pagina 50 di «FALISCHE»

PRIMAVERA OGI

Primavera,
bela primavera
cussì piena
de teneri colori
de timidi tepori,
tempo de le speranze
che no xe più le mie,
sfioride
in altre stagioni
che me sponzi dentro.
Primavera,
dolze primavera
adesso no te vedo più
nei gemi che se verzi,
ne le rondini soto el teto,
desso te vedo solo
nel prezo del radiceto.

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