PUBBLICAZIONI POESIA

El Velier

di Virgilio Giotti

ritorna alla pagina generale della POESIA

EL VELIERVirgilio Giotti, pure scrivendo le sue poesie in dialetto triestino (una lingua d'arte sostanzialmente ricreata per la sua espressione poetica), è oramai riconosciuto come uno dei due grandi poeti della Trieste di questo secolo, a fianco, e non gerarchicamente inferiore, a Umberto Saba, che, scrivendo le sue liriche in un italiano forbitissimo, ebbe un riconoscimento molto più facile e pronto. Autori entrambi, alla maniera classica, di un "canzoniere", Giotti volle tuttavia, nella schiva modestia d'una vita tutta improntata alla "povertà" e alla "purezza", dare al suo il titolo di Piccolo canzoniere, forse anche per evitare un confronto che avrebbe potuto creare disagio d'ambo le parti. Non basta però questo volontario understatement per attenuarne la grandezza. Dal confronto inevitabile fra i due "grandi" si possono oggi trarre i confini ideali della moderna poesia triestina, che non teme il paragone qualitativo con quella nazionale di maggiore risalto.

Virgilio Giotti - da una scultura di Marcello MascheriniNato a Trieste nel 1885 e qui morto del 1957, Giotti visse a Firenze gli anni della sua maturazione, vicino ai "vociani" triestini, ma senza partecipare direttamente alla loro grande avventura. Non senza ragione - pittore e disegnatore finissimo, prima di rivelarsi poeta - Giotti chiamò Colori la raccolta completa dei suoi versi (1941, poi ampliata e riveduta) El Velier, che l'Istituto Giuliano ripubblica nel quarantesimo anniversario della scomparsa del Poeta scritto nel 1937, prima che in Colori, apparve nel n. 3 di Letteratura, nel settembre 1940. Più che commentato, Virgilio Giotti va letto. Con religiosità.

ritorna alla pagina generale della POESIA

pagine composte daTrieste