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BIBLIOTECHINA DEL CURIOSO
Nuova serie n.3

ALOJZIJ RES
> DALL'ISONZO <
DIARIO DI IMPRESSIONI E SENTIMENTI

Traduzione, note e commento di Remo Castellini
Con un saggio di Fulvio Senardi

edito nel 2021

ISBN: 9-788894-427639

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Copertina RAINER MARIA RILKE     
La pubblicazione di questo libro suscita nell’Istituto giuliano di Storia, Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia un moto, del tutto legittimo, d’orgoglio. La traduzione in italiano delle corrispondenze di guerra dello scrittore e intellettuale goriziano Alojzij Res, poi raccolte in un volume del 1916 ristampato l’anno seguente, arricchisce il quadro che siamo venuti disegnando con alcune nostre opere; e mi riferisco in particolare a Scrittori in trincea - La letteratura e la Grande Guerra del 2008, e a Adriatico in fiamme - Tracce memoria della Grande Guerra negli scrittori giuliani del 2019, scaturite entrambe da convegni internazionali che hanno portato a Trieste importanti esponenti di discipline storico-letterarie.

Nel più recente dei due libri, coerentemente con gli obiettivi che si è posto l’Istituto giuliano fin dalla sua fondazione, sono stati oggetto dell’indagine quegli scrittori e intellettuali che, originari della Venezia Giulia (Primorska, Österreichisches Küstenland), hanno lasciato traccia scritta della loro esperienza di soldati sul fronte isontino e carsico, un teatro di guerra relativamente trascurato nel panorama generale offerto dalla grande storiografia europea. Uomini che furono espressione delle diverse anime etno-linguistiche di una comunità divisa, in un’epoca di crescente polarizzazione e antagonismo nazionale, ma ai quali possiamo pensare, nell’Europa oggi così sensibile al pericolo di risorgenti passioni nazionalistiche, come a individui che inconsapevolmente esperirono, anche quando separati dalla lingua, dagli ideali, dagli obiettivi politici, dalla bandiera che vollero servire una condizione di fratellanza, “collegata al vissuto, incolta e inconscia”, come scrivevo, citando Seamus Heaney, nella Presentazione di Adriatico in fiamme.

Riflettendo su Res ci piace pensarlo insieme a Giani Stuparich, di cui è di due anni più giovane, e a suo fratello Carlo, che sopravanza di un anno, due triestini ai quali lo avvicina un fervido amor di patria: patria slovena per Res, patria italiana per gli Stuparich. E, leggendo ciò che egli scrive del Carso, mentre lo attraversa in treno verso Trieste («In quella notte di luna, con l’anima che anelava alla patria, assaporai la dolorosa bellezza di quel deserto di pietra. In un primo e fugace momento il dolore ci impedisce di comprendere il senso della sua bellezza che poi lentamente si rivela e un amore disinteressato e sincero riscopre la vita nascosta tra le rocce. Una bellezza che perciò sentiamo doppiamente cara»), come non vedere in lui un’anima gemella di Scipio Slataper e Srečko Kosovel?

Ma non c’è solo questo: accresce la nostra soddisfazione il fatto che il mandato per la pubblicazione ci sia venuto direttamente dall’Università di Vienna. Il merito spetta principalmente al giovane studioso tarquiniese, Remo Castellini che, affascinato dalle vicende delle nostre terre, ha voluto scegliere Vienna come sede dei suoi studi di italianistica, germanistica e slavistica. Una curiosità nei confronti della complessa natura della Venezia Giulia (uso il termine, senza alcun retropensiero, solo per semplificare), dove tutto è duplice o triplice come scriveva Slataper, e che ci fa vergognare delle nostre chiusure, volontarie o subìte, quegli ostacoli che non di rado ci impediscono di apostrofare il concittadino sloveno nella sua lingua materna. Castellini ci ha segnalato all’Università che, esaminati titoli e competenze, ha concesso il finanziamento al nostro Istituto. Scelta che stupisce positivamente se si pensi a quanta miopia dimostrino a volte le istituzioni locali, dove spesso i titoli non contano quanto dovrebbero e per le cui scelte non di rado prevalgono, a spese delle competenze, motivazioni meno limpide, con il risultato di condannare al silenzio chi pure avrebbe molto da dire.

 

Fulvio Senardi
Presidente dell'Istituto Giuliano di Storia e Documentazione
di Trieste e Gorizia

Articolo apparso sul PICCOLO di TRIESTE l'8 luglio 2021
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Ritaglio ridotto articolo

Girigoro

             

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