Silvio Donati alla ÖRF

SILVIO DONATI

Figlio d’arte, dopo aver terminato gli studi di pianoforte al Conservatorio di Trieste, e aver preso parte all’estero a diversi stages, inizia subito la carriera concertistica e compositiva che lo porterà in numerosi stati europei e in Nord America e per la quale gli vengono assegnati vari premi.

Notevoli le sue partecipazioni con accompagnamento a films muti come "Little American" di C. DeMille alle "Giornate del Cinema Muto" di Pordenone e "Limite" del brasiliano Mario Peixoto al Festival Internazionale del Cinema Latino Americano, di cui per oltre un decennio presiede la giuria per l’attribuzione del premio per la migliore colonna sonora. Per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia compone e arrangia le musiche di Haydn, Prokofiev, Galuppi per le marionette di Podrecca. Collabora anche con il Festival "Ingeborg Bachmann" di Klagenfurt con uno special dedicato alla poetessa carinziana, commissionato gli dall’ORF. Per il Centro Servizi e Spettacoli di Udine realizza la colonna sonora del lavoro teatrale "La luce nelle tenebre", che debutta al Mittelfest di Cividale e da cui é tratto un CD omonimo, e successivamente "The Fever" di Wallace Shawn, in scena anche a Roma.

Alterna la sua attività di concertista, compositore e insegnante con diverse pubblicazioni discografiche, tra cui "Musica in scena", "L'Antico incontra il moderno", "Impression". Attualmente, oltre a proseguire l’attività concertistica sia da solo che con varie formazioni orchestrali, si dedica alla composizione di musiche per il teatro sia in Italia che all’estero, spesso presentandosi anche nelle vesti di organista.

La sua produzione musicale é il risultato di più forze che interagiscono, in simbiosi con l’anima, in una giostra infinita di suoni, che poi rappresentano la voce dei singoli strumenti: immagini e musica che corrispondono le une alle altre, sia pure indirettamente o addirittura in modo antitetico. La composizione diventa allora per l'artista il mezzo per entrare m uno stato di profonda gioia, di assimilazione naturale dei cosmo, come un fatto assolutamente naturale e nello stesso tempo estremamente magico e misterioso, che permette di evitare la monotonia. Per quanto riguarda l’attività di sperimentazione, coltivata come una passione fin dagli anni del Conservatorio e della specializzazione a Bayreuth, ma che ha avuto tempo di mettere in pratica solo in tempi più recenti. questa gli permette di far rivivere la musica classica nelle strutture del presente con l’uso di strumenti elettronici o viceversa di impiegare gli strumenti del passato con i ritmi del nostro tempo. Ne nasce una sorta di fusione di mondi diversi ma non per questo incompatibili: l’antico incontra il moderno.

Facendo proprie le parole di Charlie Haden, Donati ammette: "Voglio fare musica al di là delle categorie, che rallegri e regali bellezza a chi l'ascolta.