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I CANTIERI DELL'ARTE
Artisti giuliani del nostro presente presso la:

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mostra collettiva effettuata
da sabato 13 a sabato 27 ottobre 2018

a cura di Aldo Famà e Walter Chiereghin

Gruppo dei pittori espositori

ritorna alla pagina delle ARTI FIGURATIVE

     L'Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione di Trieste e Gorizia ha inteso promuovere, tramite una mostra collettiva ospitata presso la Bottega dell'Immagine di Trieste, un momento di incontro tra alcune personalità artistiche della Venezia Giulia. L'evento mira a porre in evidenza la pluralità delle esperienze creative di un'area composita e tuttavia permeata da una cultura comune, e che, per quanto attiene all'espressione artistica, si lascia attraversare da influssi e suggestioni che provengono da ambiti creativi ora vicini ora più lontani.

     Esibire in una mostra collettiva una selezione significativa di autori dell'area giuliana significa innanzitutto creare le condizioni di un colloquio tra personalità, tendenze e modalità esecutive diverse, e quindi contribuisce a evidenziare ancora un a volta come tanta festosa eterogeneità confluisca alfine nei tratti comuni di articolate ricerche di senso e del bello. Una particolare condizione che fa sì che quello che a prima vista potrebbe venir percepito come un insieme casuale di personalità, si scopra invece comunità, nella quale le singole esperienze, lungi dal deflettere dalla propria specifica originalità, interpretano i tratti accomunanti di un medesimo contesto biogeografico, di una stessa storia, di una cultura, in fondo, omogena; per quanto ciascuna di queste identità sia declinata in forme, intuizioni, linguaggi differenti.

     Sul filo di tale ragionamento, l'Istituto ha voluto rivolgere l'invito a partecipare agli artisti presenti in questa mostra, che certo non esauriscono il variegato panorama della Venezia Giulia, ma che sono portatori di ispirazioni, tecniche, stili e linguaggi diversi, a mettere in rilievo una volta di più la fecondità del terreno comune nel quale esplicano la loro creatività. Accostare in un'unica sala espositiva autori legati a modalità d'esecuzione figurative oppure astratte, di generazioni diverse, di apprendistato e formazione molte volte differenti, esalta la doviziosa pluralità di un territorio capace di esprimere e conciliare universi artistici tanto individuali e specifici quanto, in ultima analisi, vicini tra loro.

Fulvio Senardi
Presidente dell'Istituto Giuliano di Storia Cultura e Documentazione

Ritaglio Vita Nuova

 

Franca Batich

Quadro di Franca Batich     
    Franca Batich nasce il 19 gennaio 1940 a Trieste. É un'artista contemporanea italiana specializzata in pittura astratta a olio e tecnica mista.

     Studente di Giovanni Giordani, Frida de Reya e Alice Psacoropulo, iniziò a esporre le sue opere negli anni '60. Ha contribuito a diverse mostre collettive in Italia e all'estero.

     Con ampie pennellate e colori densi, crea luoghi irreali e usa sfumature luminose e più sobrie per, a seconda della loro densità, riprodurre movimento o contemplazione fissa. In questo mondo speciale, l'artista ha recentemente introdotto "teatri" - aree popolate da "pupazzi emancipati" assemblati in un equilibrio caotico le cui corde mantengono la loro autonomia geometrica.

     Le sue opere sono state associate e ispirate a poesie di grandi poeti italiani come Eugenio Montale, e Umberto Saba. Secondo la critica d'arte Marianna Accerboni, è "una delle artiste più importanti nella seconda metà del Novecento a Trieste, poiché è stata in grado di interpretare la pulsione, i problemi e le emozioni di un'epoca con delicata intensità, una tecnica ineccepibile e raffinata originalità". I grandi spazi densi di colore sono attraversati da linee intersecanti che conducono a un punto focale che si trova al di là della tela, altrove: questi fili sottili si perdono in lontananza, ma allo stesso tempo sono in grado di riprodurre la sensazione dell'orizzonte. Claudio Magris nomina il rosso Batich l'ombra del rosso usata dall'artista, un colore caratteristico che rende riconoscibili le sue opere.

     Sintesi tratta da qui.

 

Patrizia BigarellaQuadro di  Patrizia Bigarella
     Patrizia Bigarella nasce a Carmignano di Brenta-Padova il 12.02.1958. Ha conseguito la maturità artistica nel ‘78 presso l’Istituto d’Arte “P.Selvatico” di Padova. Trasferitasi a Trieste, ha partecipato (‘84-’88) ai corsi tenuti da Nino Perizi alla “Scuola Libera di Figura” del Museo Revoltella e a diversi stage diretti dallo stesso Perizi. Ha frequentato (2007-2012) la “Libera Accademia di Belle Arti - Scuola del Vedere” Istituzione fondata nell‘88 dal critico L.Danelutti su modello della scuola di O.Kokoschka e diretta dal ’95 da D.Surian, sotto la guida artistica di C.M.Feruglio, R.Busdon, F.deDenaro e A.Sofianopulo. Frequenta dal 2010 i laboratori della “Scuola di Acquaforte di C.Sbisà” tenuti da F.Vecchiet.

     Dall‘89 svolge attività di disegnatrice e illustratrice presso l’Università degli Studi di Trieste occupandosi altresì dell’impianto grafico e di videoediting di eventi, congressi nazionali e internazionali. Nel ‘94 scrive e illustra un libro di favole per bambini dal titolo “L’albero danzante”, presentato sul terzo canale radio RAI.

      Nel 2009 viene pubblicato un articolo sul Libro “Pensare ad Arte” - Associazione AURA del FVG. Nel 2013 in collaborazione con altri artisti costituisce l’Art Projects Association, associazione preposta a promuovere scambi culturali e artistici con i Paesi limitrofi e artisti di altre nazionalità.

     Sintesi tratta da qui

Alessandro Calligaris Quadro Alessandro Calligaris - Libertà:questione di di tempo...
      Alessandro Calligaris nasce a Monfalcone (GO) il 9/2/1960.

    Già in giovane età manifesta un vivo interesse per le arti visive alle quali dedica gran parte delle giornate. La matita diventa un’inseparabile compagna. Nonostante gli studi e l’iniziale lavoro a carattere tecnico-industriale, non abbandona mai il suo essenziale amore per l’arte. Verso la metà degli anni 80 si traferisce a Trieste dove incontra il pittore Luciano Olivieri e incomincia a lavorare come decoratore e potendo così esprimersi in campo artistico con: murales, trompe l’oeil, finti marmi e legni ecc…

    In seguito ha praticato la “flash-art” con il maestro Francesco Mancini. Ha perseguito varie tecniche e stili, intrapresi sia da autodidatta, sia frequentando per più anni accademici la Scuola Del Vedere di Trieste e molti altri noti artisti. Ha esposto in molte mostre, sia personali che collettive, partecipato a numerosi concorsi ed ex-tempore conseguendo premi e ampi consensi. Negli ultimi periodi sta percorrendo un filone surreal-simbolista avvalendosi di personalissime metafore sul concetto di tempo.

Graziella de Comelli Tretjak

     Graziella de Comelli Tretjak nasce a Tresnuraghes, in provincia di Oristano, vive e lavora a Trieste. La sua attività artistica inizia nel 1979 sotto la guida del pittore Silvano Kaucich. Espone in numerose personali e collettive sia a livello locale che nazionale, le sue opere sono presenti in numerose collezioni private. Le opere di Graziella de Comelli Tretjak rappresentano vedute di luoghi diversi, da lei vissuti o visitati durante i suoi viaggi: la sua terra d'origine, la Sardegna, con gli ulivi, il mare e quella particolare luce mediterranea, e la sua terra d'adozione, Trieste, con gli arbusti del Carso alla mercè della bora inclemente. La luce calda, solare, splende su paesaggi dove è visibile il passaggio dell'uomo, ma non la sua presenza. L'artista usa in modo sapiente il colore prediletto, il giallo, in tutte le sue declinazioni con gli azzurri e i verdi, quasi a coinvolgerci in una natura che a un occhio poco attento appare serena e consolatoria. In realtà i suoi deserti abbaglianti dove l'orizzonte africano incontra il cielo sono vuoti; i suoi mari sono solcati da una barca a vela o forse da molte, che per la loro immutabile natura non si toccano mai. Gli ulivi rappresentati, quasi al margine dello spazio pittorico, sono respinti da una terra gialla e secca, aggrediti dalla desertificazione. Un inaspettato e breve turbamento ci svela che questa ricerca artistica non si risolve all'interno di una tensione estetica. La condizione umana, nelle alterne vicende della vita, è Il filo conduttore che attraversa, nell'arco degli anni, la produzione artistica di Graziella de Comelli. Le sue opere, caratterizzate da una certa raffinatezza formale, sembrano rifuggire dal rumore e dalla frenesia del contemporaneo, per collocarsi in un'atmosfera che richiama alla mente paesaggi onirici, e proprio come nei sogni celano un universo interiore complesso. L'impossibilità di leggere in queste vedute una collocazione nel tempo reale ci stimola a considerare il flusso costante della vita e ci rimanda a situazioni emotive ed esistenziali dell'artista, che incarnano però un sentire universale.

Elisabetta Batti (tratto della Bottega dell'Immagine)

Denise Lister

Quadro di Denise Lister

Denise Lister - è una famosa pittrice italiana di Trieste ora residente in Austria. Sue opere si trovano nei maggiori musei europei.

 

 

 

 

 

 

Elettra MetallinòQuadro di Elettra metallinò

     Elettra Metallinò nasce a Trieste il 14 gennaio 1932. Ha iniziato a dipingere nel 1949 con la guida del pittore triestino Carlo Pacifico che le insegnò varie tecniche pittoriche e il disegno in tutti i suoi aspetti. Nel 1954 apprese la tecnica xilografica e in particolare la linoleografia. Lo studio della storia dell'arte è stata molto importante per la sua formazione artistica. É fra i soci fondatori di Xylon Italiana con sede a Genova dal 1985.

     Tra i suoi temi preferiti, oltre ai soggetti fantastici e alle scene di genere trattate al limite del grottesco, vanno considerati i lavori dedicati al mondo ebraico raccontato nella dimensione tragica della persecuzione e in quella quotidiana della fede e della speranza. Ha esposto in centinaia di mostre di grafica e pittura in tutto il mondo in decenni di attività e ha tenuto numerose personali.

 

 

Gianni Maran

     Quadro di Gianni Maran

     Gianni Maran nasce nel 1958 a Grado (GO) - Sin da giovanissimo coltiva la passione per la pittura e all’età di dieci anni frequenta lo studio dell’artista gradese Aldo Marocco che successivamente diverrà suo professore di disegno. Alla fine anni 70’ l’incontro con il poeta gradese Biagio Marin, che gli aprirà nuovi orizzonti creativi dando inizio a una ricerca artistica legata alla sua isola.

     Agli inizi degli anni 80’ allestisce la sua prima personale. Successivamente continuerà lo studio artistico, non solo come pittore e scultore, ma anche come scenografo, costumista e regista teatrale. Alla metà degli anni 90’inizia la collaborazione e la ricerca con il Maestro ceramista e designer Mauro Manuel Musiani con il quale darà inizio una lunga e straordinaria frequentazione artistica che lo porterà alla creazione di opere tridimensionali in ceramica policroma, prediligendo la scultura con soggetti mitologici. Il sodalizio darà vita anche ad una lunga stagione legata alla lavorazione del vetro, studiando e approfondendo le tecniche di grandi maestri vetrai nella tradizione dell’antiche officine Aquileiesi, realizzando così con la fusione del vetro, opere uniche e irripetibili.

    Nel 2000 si siede dietro la macchina da presa realizzando alcuni cortometraggi. Il suo corto del 2003 “Ala de Vita” ha partecipato a molti festival nazionali ed internazionali del settore, vincendo il primo premio come miglior film al Festival del cortometraggio di Reggio Calabria. L’opera si è avvalsa della critica del maestro del cinema Ermanno Olmi.

     Nel 2010 partecipa come autore, alla realizzazione di un cartone animato per la società CGN “Il pesce che vola”. Come pittore e scultore, ha allestito numerose mostre personali in tutto il territorio nazionale in importanti Gallerie e in prestigiosi spazi pubblici con grandi consensi da parte del pubblico e della critica specializzata.

     Sintesi tratta da qui.

Franco Dugo

     Quadro di Franco Dugo     Franco Dugo nasce a Grgar (Slovenia) nel 1941, ma vive e lavora da sempre a Gorizia. La sua prima mostra è del 1972 a Gorizia. Per diversi anni si interessa prevalentemente di grafica e partecipa alle più importanti rassegne nazionali e internazionali di incisione.

     Dal 1989 al 1995 è docente di Tecniche dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Venezia e nel 1996 all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 1992 torna a dedicarsi alla pittura, concentrandosi soprattutto sul paesaggio. Nel frattempo continua a lavorare al ritratto, un genere che attraversa tutta la sua produzione. L’opera di Dugo si sviluppa per cicli, nei quali sviluppa un tema principale che emerge dalla complessità di motivi minori, e affronta diverse tecniche: olio, pastello, disegno, acquerello e calcografia.

     Numerose le esposizioni personali e collettive di incisione e pittura in gallerie private e spazi pubblici sia in Italia che all’estero. Le sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero e in molte gallerie d’arte moderna e contemporanea, tra cui: la Galleria Regionale Luigi Spazzapan di Gradisca d’Isonzo e i Musei Provinciali di Gorizia, Galleria d’arte moderna di Udine, Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Suzzara (Mantova), il Centro Iniziative Culturali di Pordenone, la collezione Amici di Veno Pilon della Pilonova Galerija di Aidussina (Slovenia), il Biuro Wystaw Artystycznych di Lódź e il National Museum di Varsavia (Polonia), la Japan Print Association di Tokyo, i Musei Civici Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il Victoria & Albert Museum di Londra.    

     Sintesi tratta da qui.

Quadro Laura Grusovin     
     Laura Grusovin
nasce a Gorizia nel 1955. Nei suoi prima anni di vita sviluppa sia il disegno che la passione per la musica, dedicandosi in seguito completamente al disegno e, in particolare, alla tecnica a olio su tela o tavola. Lavora anche su carta, matita ed acquarello, e si dedica alla grafica, dall’acquaforte all’acquatinta fino alla grafica al computer. Questo le permette di avere una carriera artistica molto eterogenea che passa dai disegni di carattere figurativo dei primi anni Ottanta ai soggetti neo-surreali e, nelle sue ultime opere, a una maggiore adesione formale alla realtà. 

     Negli ultimi quindici anni Laura Grusovin ha allestito più di venticinque mostre personali e partecipato a oltre cinquanta fra esposizioni di gruppo, fiere d’arte e concorsi, in Italia e in tutta Europa, con qualche passaggio anche in Cina e Stati Uniti.

     Lo scrittore goriziano e amico della pittrice Paolo Maurensig definisce con poche, ma incisive parole il suo stile: “Le immagini che dipinge sembrano immerse in una sorta di luce astrale, dove ogni cosa passata, presente e futura ha già lasciato la sua impronta. È in questo elemento fluido e cangiante, il quale è la memoria e l’immaginazione stessa della natura, che ruota il mondo vibratile di Laura, dove ogni cosa è in perenne fermento, un mondo in cui volano o nuotano simboli e ricordi, in cui i relitti della nostra cultura e le visioni di una perduta infanzia si compenetrano, scambiandosi vicenda e forme, in una trasmutazione incessante.”

    Tratto da QUIUNIUD di Daniele Tomat

Annamaria DucatonQuadro di Annamaria Ducaton
    Annamaria Ducaton
nasce a Trieste da una famiglia di artisti di origine ebraica. La madre è stata attrice di teatro e cantante lirica. Inizia molto presto lo studio del pianoforte, ma la passione per la pittura prende il sopravvento nella sua vita. Studia con la pittrice triestina Alice Psacaropulo e con il maestro Nino Perizi frequentando i corsi dello studio del nudo al Museo Revoltella cli Trieste. Espone da giovanissima alla XI Triennale di Milano e partecipa per alcuni anni agli incontri tra Designers e Industriali tessili a Busto Arsizio ricevendo inviti per ingaggi di lavoro in Iran. Rimane in Italia e continua la sua attività. Annovera personali a: Trieste, Gorizia, Udine, Trento, Milano, Torino, Roma, Bologna, Genova, San Bonifacio (Verona), Brunico, Dobbiaco, Bolzano, Maniago, Dobrovo (Nova Gorica), Seana, Salisburgo, Graz, Helsinki, Basilea, Stoccolma, Lubiana, Isola d'Istria, Theresienstadt (Repubblica Ceca), Praga, Museo Carà Muggia (Trieste), file al museo di Yad Vashem a Gerusalemme, Venezuela, California e un centinaio di collettive in Italia e all'estero.

     Nel 1984 esegue un murale (20 mq) nella cattedrale di Soledad Estado Anzoategiij in Venezuela. Viene invitata a esporre la sua importante mostra su Anna Frank al Museo Internazionale Pamatka di Theresienstadt e al Museo della Storia Contemporanea di Lubiana (Parco Tivoli). Riceve un invito a esporre il ciclo su Prokofiev al Museo Glinka di Mosca nel 1993, ma deve rinunciarvi data la precaria situazione politica nella Russia di allora. Studiosa delle tematiche mahleriane promuove cicli di manifestazioni sia sulla V Sinfonia, che sul tema lirico-musicale di Das lied von der Erde del compositore boemo Gustav Mahler. È invitata a esporre a Jihlava (Boemia) e Praga unica presenza italiana alle commemorazioni mahleriane nel 2010. Importante il lavoro su La donna del mare di Ibsen, opere esposte al Teatro Ghione di Roma, al Museo Mesno Gledaligce di Lubiana, a Salisburgo, Graz, Gorizia, il ciclo sul Kalevala (saga finnica) esposto a Helsinki, Basilea e infine La donna del mare di Ibsen a Trieste nello spazio espositivo Magazzino delle Idee su invito della Provincia di Trieste.Inserita nell'archivio fotografico Alinari di Firenze in occasione dell'esposizione a Venezia Palazzo Grassi, Biennale del ritratto del '900. Vive per un periodo a Los Angeles e tiene conferenze sulle sue esperienze di viaggio in America del Sud e Caraibi.

     Biografia tratta da: Annamaria Ducaton - TROPICO - forza e poesia.

 

Quadro Aldo FamàAldo Famà
      Aldo Famà
nascva a Trieste nel 1939 e ci lasciava il 16 novembre 2021. Di sangue dalmata e siciliano, la sua pittura prende avvio nella seconda metà degli anni cinquanta con degli appunti veloci ed incisivi dedicati al paesaggio e condotti attraverso la tecnica ad olio con piglio postimpressionista, ma già orientati verso un impressionismo vicino alla dinamica dei fauves. Più tardi Famà si muoverà verso un infinito geometrico dalle forti, ma più controllate contrapposizioni cromatiche, segniche e compositive di valenza prettamente simbolica, redatte secondo una personalissima scala di valori.

     Molto presente anche sul piano organizzativo, Famà ha fatto parte del Consiglio direttivo del Sindacato autonomo degli artisti triestini nel triennio 1978-80. Con altri artisti ha quindi dato vita nel 1982 al “Gruppo 5”, compagine nata con il proposito di sondare nuove ipotesi di indagine per la pittura e la grafica astratte. Una ricerca che l’artista persegue ormai da cinquant’anni attraverso una pratica pittorica rigorosa e meditata, intessuta di controllate contrapposizioni cromatiche e di inserti materici ottenuti con lo stesso impasto del colore, inciso e segnato come fosse un antichissimo graffito. Dal 1997, in rappresentanza degli artisti triestini, fa parte del Consiglio Direttivo del Centro Friulano Arti Plastiche di Udine.

     Ha allestito 25 mostre personali ed ha esposto in oltre trecento mostre collettive e di gruppo a livello regionale e nazionale ottenendo significativi premi e riconoscimenti. Numerose anche le mostre allestite all’estero, tra cui Graz, Klagenfurt, Zagabria, Belgrado, Sydney, Melbourne, Lubiana e Stoccarda.

Clicca sul ritaglio per leggere bene l'articolo sottostante ingrandito.

Olivia SiaussQuadro di Olivia Siauss

     Olivia Siauss nasce a Trieste nel 1939, si dedica alla pittura ed alla grafica dai 1970. Ha iniziato a frequentare nel 1972 i corsi di figura e pittura del prof. Nino Perizi presso il Museo Revoltella di Trieste. Ha studiato e sperimentato le tecniche incisorie e di stampa nel 1976 a Trieste con Marian Kravos e, tra il 1978 ed il 1979 a Saciletto (Udine) presso il Centro Internazionale di Grafica con la guida di Federico Righi e dei Prof. Albicocco e Santini di Urbino.

     Queste esperienze hanno avuto una notevole importanza nel suo approccio con l'arte. Già nelle prime opere, imperniate su evidenti suggestioni cromatiche, il segno è protagonista indiscusso e supporto vigoroso per le future composizioni, in cui il paesaggio è intravisto e rappresentato spesso attraverso la sintesi di uno scorcio o l'ingrandimento di un particolare. La pittrice predilige la pittura acrilica su tela e carta preparata e dal 1994 sente il bisogno di sbloccare la rigorosità della composizione con una pittura più articolata, usando spesso supporti di grande superficie. Partendo da una base post-impressionista la sua pittura, oggi, propone una visione che si avvale di spunti realistici ma si volge all'astrazione, elaborando un dialogo con la natura che rimane sempre presente.

     Dal 1975 ad oggi ha allestito 35 mostre personali dì pittura e grafica, in Italia ed all'estero. Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive e di gruppo. Tale attività, documentata su varie pubblicazioni, attesta il suo costante impegno nel campo delle arti visive.

Quadro di Franco Vecchiet

     Franco Vecchiet nasce a Trieste, ha studiato a Urbino, all’Accademia di Lubiana, e con H.Goetz a Venezia. Fino agli anni ottanta si è dedicato principalmente alla grafica, quindi ha allargato il suo campo d’azione a vari mezzi espressivi, dall’incisione alla pittura, dal libro d’artista all’installazione e ad approcci contemporanei diversi.

     Insegna alla Scuola Internazionale di Grafica a Venezia. Dal 2008 dirige la Scuola dell’Acquaforte “Carlo Sbisà” a Trieste. Nel 1999 è stato invitato ad insegnare all’Accademia Superiore d’Arte a Parigi, nel 2009 ha insegnato all’Università dell’Indiana negli Stati Uniti. Ha allestito oltre settanta mostre personali in varie città in Italia e all’estero, e partecipato a mostre e biennali internazionali. Ha pubblicato edizioni d’arte e libri d’artista. Nel 1989 gli è stato conferito il Premio nazionale del fondo Preseren a Lubiana. Nel 2004  ha vinto il concorso internazionale per la realizzazione del mosaico sulla piazza Transalpina a Gorizia. Nel 2009 gli è stato conferito il Grand Prix alla Biennale Internazionale di Incisione di Sarcelles a Parigi. Nel 2014 ha allestito una personale al Museo d’arte moderna Revoltella a Trieste.

     Sintesi tratta da qui.

Quadro di Paolo Cervi KervischerPaolo Cervi Kervischer

     Paolo Cervi Kervischer nasce a Trieste dove vive e lavora. 1968-77 studia con Nino Perizi presso la Scuola libera di figura al Civico Museo Revoltella. Diploma in pittura con Emilio Vedova, Accademia di Belle Arti di Venezia. Opera con mostre personali ed installazioni sia in Italia (Trieste, Venezia, Padova,  Portogruaro, Treviso, Bologna e Milano) che in area mitteleuropea: Austria (Vienna, Graz, Klagenfurt, Viktring, Leoben ecc.), Slovenia (Koper, Pirano, Nova Gorica), Croazia (Rijeka) e  Germania  (Friburgo), Ungheria (Budapest), Bosnia (Banja Luka e Sarajevo). Nel 1982 ha lavorato in Francia con interventi collegati a ricerche di poesia visiva a Nancy e Epinal. (Encrage&co.n°5) Ha sviluppato ricerche di fotografia creativa e combinata.

     Numerose sono inoltre le performance ( “Suonare sé stessi” Teatro Pollini, Padova,1983; “Tra Musica e Pittura” con Maci Forza, Trieste, 1991; “Topkapynewyork”, 2002; “Copiare il maestro”, Trieste, 2002 e “Corpi vaganti vacanti”, 2006) e le installazioni ( “Dalla Pittura del Simbolo al Simbolo della Pittura”, Muggia, Cappella del Crocefisso, 1980; ; “Mondialismo”, Palazzo Costanzi, TS, 1998; “Proveder”,Portici Inattuali, Sitran, BL,2001; “Tutti Frutti - Il coniglio non ama nessuno”,  “I Colonos”  Villacaccia di Lestizze, Ud, 2004; “Spersi nella Mente”, Video Installazione,  Galleria Luka, MUL, Pola 2005. Dal 1980 è fra i partecipanti agli incontri internazionali (Colonie)  nell’area Mitteleuropea. Dal 1991 esegue dal vero i ritratti dei poeti italiani e stranieri contemporanei (in parte selezionati e pubblicati dalla rivista “Equivalences” di Madrid nel 1994) e poi raccolti e stampati (30 ritratti) assieme ai diari degli incontri nel “Taccuino di viaggio, ritratti di poeti (1989-2002)”, edito da “Ramo d'Oro” nel 2002 e presentati al  7° Rencontres Europeennes du livre, Dom Policie, Sarajevo, a “Pordenonelegge”, Ex Convento di San Francesco, PN, 2002 e alla mostra “Portale Poetico”, Lattuada Studio, a cura di Francesca Alfano Miglietti, MI. Ha realizzato per Illy Collection la tazzina “Toon Gee” (1992) e la serie speciale di tazzine “Basket Playground” (1996). Insegna Arte Moderna e Contemporanea, Anatomia artistica, Disegno e Pittura nel suo Laboratorio. Dal 1992 insegna Arte Moderna e Contemporanea, Disegno, Pittura e Studio dell'Anatomia nel suo Laboratorio. Dal 2008 è visiting professor di storia dell'Arte presso l'Università di Banja Luka. A lui, nel 2007 è stata dedicata una tesi di laurea da parte di Irene Valente: "Paolo Cervi Kervischer - Catalogo ragionato 1978/2002".

     Sintesi tratta da qui.

 

Fulvio DotQuadro di Fulvio Dot
    Fulvio Dot nasce a Monfalcone (Go) il 20 dicembre 1956. Ha conseguito il diploma di maestro d'arte in decorazione pittorica presso l'istituto statale d'Arte "Max Fabiani" di Gorizia. Ha completato il corso di laurea in architettura presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.  Tra le sue innumerevoli mostre segnaliamo gli allestimenti, negli ultimi anni, in importanti città italiane: Avellino, Barletta, Bolzano, Genova, Parma, Fiesole (Fi) e Milano. É stato presente negli “Artexpo” di Bologna, Padova, Reggio Emilia e Pordenone. Per una azienda di Verona ha creato una linea di design per complementi d’arredo denominata “Easy by Fulvio Dot” e presentata alle fiere specialistiche di Francoforte, Valencia, Parigi e Milano. La caratteristica principale del suo lavoro ha la peculiarità con cui viene trattato il supporto dove vengono inseriti materiali diversi, a volte inusuali, come stoffe catramate, stucco, malta, ferro e altro. Negli ultimi anni il suo lavoro si sviluppa principalmente su teli militari, dove ganci, cinghie e spesse cuciture escono dalla bidimensionalità del quadro.

     Mostre: 2013: Galleria d'Arte “ZeroUno”, Barletta - Galleria d'Arte “Rettori Tribbio” Trieste - “La Serenissima” Gradisca d'Isonzo (Go) - “Asia Contemporary Art Show”, Hong Kong. - 2014:”Affordable Art Fair”, Shangai. - 2015: “Eurantica Brussels Fine Art”, Bruxelles (Ba) – Galleria d'Arte “Vent Des Cimes” Grenoble (FR) - “Antibes Art Fair” Antibes (FR) - “Salon de l'Art Contemporain Dijon”, Dijon (FR) - Gallerie “Lacroix” Quebec (Canada) - Galleria d'arte “Rettori Tribbio” Trieste - 2016: ”Art Up” Lille (FR) – Galleria d'Arte “La Fortezza” Gradisca d'Isonzo (Go) - “Art BaHo" Barcelona (E) – Galleria d'Arte “Nou milleni” Barcelona (E). - 2017: Galleria d'Arte “Rettori Tribbio” Trieste - “Artsenal” Málaga (E) - Galería “Vent des Cimes” Grenoble (FR)

     Vive e lavora a Monfalcone - Studio in Via Garibaldi 43

Gabry Benci
Quadro di Gabry Benci     Gabry Benci nasce a Trieste nel 1942. Ha iniziato la sua carriera come grafica nei primi anni ‘70 con temi dal sapore surreale, praticando l’incisione sia nelle sue tecniche tradizionali, sia approfondendo nuove ricerche e stampando personalmente le sue opere. A questa tecnica, appresa frequentando i corsi della Scuola di Incisione Carlo Sbisà, affianca negli anni ’80, con la guida del Maestro Nino Perizi, le esperienze pittoriche, sia seguendo i suoi stage ”en plain aire”, sia frequentando la ” Scuola Libera di figura” del Museo Revoltella. Nel confronto sempre più serrato tra pittura ed esperienza grafica, perviene ad una sintesi dei dati precedenti con l’accostamento di cromatismo materico e collage trattato graficamente. Questa ricerca da luogo ad una pittura astratta ma chiaramente allusiva a tematiche esistenziali e a sedimenti di emozioni visive sposando sulla tela gli innesti a collage che movimentano l’essenza stessa del piano del dipinto.

     Ha allestito mostre personali in regione, a Genova ed in Austria ed ha partecipato ad una sessantina di mostre di gruppo in Italia, Austria, Slovenia, Croazia. Alcune sue opere si trovano all’Unicredit, nella chiesa Madonna Del Mare, all’ITIS, al Lloyd Triestino e alla Biblioteca Statale di Gorizia.

     Via Locchi 24/1 - Trieste 34123 - Cell. 3398359036 - e-mail gabry.benci@libero.it

Enzo Valentinuz    
Opera di Enzo Valentinuz     Enzo Valentinuz nasce a Romans d’Isonzo (Gorizia), dove tuttora vive e opera. Il suo percorso artistico si divide in due grandi esperienze lontane fra di loro oltre 30 anni: la prima nella seconda metà degli anni Sessanta; dopo il diploma di Maestro d’Arte in decorazione pittorica all’istituto d’arte di Gorizia, allievo di Cesare Mocchiutti, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia, sezione di Pittura, dove ha per maestro Bruno Saetti e l’allora assistente Carmelo Zotti. Nel 1968 c’è la sua prima personale e, di seguito, un’intensa attività di mostre che vicende personali interrompono nel 1973. Per oltre tre decenni l’arte diviene per Valentinuz un interesse coltivato solo in forma passiva, con la lettura, lo studio, le visite a mostre di maestri e colleghi.

     La ripresa è del 2004, quando il comune di Romans d’Isonzo gli chiede di aprire uno studio di pittura murale che diventa un luogo aperto al pubblico e ai giovani, dove spiegare e mostrare la nascita di opere d’arte realizzate con l’affresco e il graffito su intonaco. Da allora la sua attività non si ferma più e decine sono le personali e collettive alle quali partecipa in Friuli Venezia Giulia, Veneto, ma anche in Austria, Francia e Slovenia. È ospite di gallerie pubbliche e private, biblioteche, università e grandi tenute, che nel tessuto del Collio goriziano offrono luoghi di impatto storico e di forte legame con il territorio.

     Sintesi tratta da qui.


Ugo PierriQuadro di Ugo Pierri

     Ugo Pierri, pittore inediale, poeta crepuscolare, scrittore di racconti è nato a Trieste nel 1937, dove attualmente vive e lavora. Si è formato alla scuola di Anita Pittoni.

     Ha pubblicato una decina di libri: "Aiku Lokali, Football party" (undici poesie per il gioco del calcio), Via Canova 26 (racconto con tarocchi), "Le avventure di Pinocchio" (illustrazioni), "Noi parrocchiani", "Selezione celeste", "La gabbia del pane (racconto di un fannullone)", "Lo zodiaco", "Mamie Blu", "Icaro depennato". La sua attività nel campo della pittura è documentata dal recente Catalogo (Trieste, Battello Stampatore, 2000). Pubblica il foglio "Ossetia, l'eco del popolo oppresso" e cura le "Edizioni del Lastrico"

 

 

     Sintesi tratta da qui.

Quadro di Claudio Sivini

     Claudio Sivini - pittore – scultore – grafico - nasce a Trieste il 5 giugno 1943. Nel 1961 ha portato a termine, presso l’Istituto Statale d’Arte per l’Arredamento e la Decorazione della Nave e degli Interni “Enrico Nordio” di Trieste, gli studi per Maestro d’Arte. Nel 1963, nello stesso Istituto, ottiene il Diploma di Magistero. Artisti di chiara fama, tra i quali ricorderemo Bastianutto, Carà, Caramori, Cogno, De Gauss, Russian e Predonzani, hanno contribuito alla sua formazione. All’inizio degli anni ’60, ancora studente, ha collaborato con gli architetti Boico, Cervi, Frandoli e Nordio all’arredamento e alla decorazione delle ultime grandi navi passeggeri italiane. Successivamente ha frequentato per tre anni i corsi della Scuola dell’Acquaforte “Carlo Sbisà”.
Ottenuta l’abilitazione, dal 1967 al 1996 si è dedicato all’insegnamento del disegno, storia dell’arte ed educazione artistica nelle scuole statali italiane. A tutt’oggi opera pure nel campo della grafica pubblicitaria, nell’arredamento, nella fotografia e nell’allestimento di mostre d’arte.

     Nel triennio 1981-83 ha fatto parte del consiglio direttivo del Sindacato Autonomo Artisti di Trieste (Devetta, Marani, Moretti, Siauss, Sivini, Steidler, Villibossi). E’ stato tra i fondatori ed animatori del “Gruppo 12” (Bertini, Carà, Caramori, Cornachin, Giordani, Iacobi, Moretti, Pisani, Ponte, Sivini, Steidler, Vecchiet) e del “Gruppo 5” (Famà, Moretti, Sivini, Steidler, Stocca). Dal 1983 al 2015 si è occupato dell’attività espositiva dello storico “Caffè Stella Polare” di Trieste dove, in 32 anni di attività, ha invitato oltre 300 artisti (pittori e fotografi) allestendo più di 500 mostre. Dal 2000 fa parte del gruppo “Arte Struktura” di Milano, fondato da Anna Canali. Partecipa con successo a svariati concorsi per opere decorative di strutture pubbliche e private. Nel 1992, vinto un concorso nazionale, ha realizzato un grande pannello decorativo nel nuovo stadio “Nereo Rocco” di Trieste. Nel 2003 ha ricevuto il premio “Trieste Arte&Cultura”.

     Dal 1964 ha allestito numerose personali ed ha partecipato a più di 400 mostre in Italia e all’estero, conseguendo premi e riconoscimenti. Oltre che a Trieste, ha esposto anche a Monfalcone, Grado, Aquileia, Gorizia, Udine, Arta Terme, Fagagna, Tarcento, Premariacco, Passariano, Pordenone, Cortina d’Ampezzo, Treviso, Cordignano, Preganziol, Bassano del Grappa, Pergine, Venezia, Verona, Desenzano, Brescia, Mantova, Milano, Salsomaggiore Terme, L’Aquila, Roma, Isola d’Istria, Lubiana, Novo Mesto, Rogaska Slatina, Rovigno, Albona, Fiume, Zagabria, Belgrado, Villaco, Spittal, Möllbrücke, Klagenfurt, Graz, Salisburgo, Utazu (J), New York.

 

Quadro di Desiderio SvaraDeziderij Švara     
     Deziderij Švara
nasce a Ricmanje – San Giuseppe della Chiusa (Trieste) nel 1934. Ha studiato con i pittori Riccardo Tosti ed il prof. acc. Renato Brill. Il suo mentore è stato il pittore e critico d’ arte Milko Bambič.

     Quindi si è diplomato al Liceo artistico di Venezia , conseguendo poi l’ abilitazione all’ insegnamento artistico a Bologna. Per alcuni anni è vissuto a Parigi e alle Antille nel Mar dei Caraibi. Attualmente vive e opera a Trieste.

     Ha allestito oltre 80 mostre personali in Italia, Slovenia, Francia, Austria e America. Inoltre ha partecipato a più di 350 mostre collettive nazionali ed internazionali, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti.

 

 

 

 

Villi BossiScultura di Villi Bossi

     Villi Bossi nasce a Muggia (Trieste) 8 novembre 1939.
     Studia all'Accademia di Belle Arti di Genova sotto la guida di Lodovico Caraventa. Frequenta la Scuola Libera di Figura diretta da Nino Perizi, presso il Museo Revoltella di Trieste. Dal 1964 espone in mostre personali, di gruppo e collettive, distinguendosi per la versatilità dell'impiego di materiali diversi, dando una marcata preferenza all'uso di legno e, soprattutto, alla pietra. Risiede e lavora nel medievale Castello di Muggia.

     Nel 1986 esegue per la Camera di Commercio di Trieste una grande scultura in pietra di Repen per onorare lo scambio commerciale Trieste-Salonicco (Fiera di Salonicco, in Grecia).
     Nel 1995 una grande scultura di marmo di Lasa viene collocata in un parco di Dresda (Germania).
     Nel 1999 esegue, assieme allo scultore Erik Lovko, una grande scultura in pietra d'Istria (Kirmaniak) per segnalare l'abolizione del confine tra lo Stato italiano e sloveno (Rabuiese).      Nel 2004, Villi Bossi esegue per le Assicurazioni Generali un "Leone Marciano" da un monoblocco di pietra Canfanaro d'Istria di 8 metri cubi, a Bastione del Portello (Padova).
     Nel 2012 scolpisce un busto marmoreo per la famiglia Pacorini, e nel 2013 produce la scultura in pietra "Onda" per l'Assessorato alla Cultura della Regione Friuli-Venezia Giulia, a Trieste. Partecipa a numerosi Simposi Internazionali di Scultura: Prilep (Macedonia, 1976, 1982), Lipizza (Slovenia, 1980), Jockgrim (Germania, 1989), Kandel (Germania, 1993), Germersheim (Germania, 1997)[1], Pirmasens (Germania, 1998)[2], Portorose (Slovenia, 1999), Mostar (Erzegovina, 2006).
Dal 1964 al 2012, ha tenuto 30 mostre personali in Austria ed in varie città italiane, ed ha partecipato a 40 simposi internazionali di scultura. Le sue opere sono state recensite, tra gli altri, da Giulio Montenero, Enzo Santese, Marianna Accerboni e Boris Petkovski.

     Sintesi tratta da qui

 

 

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